Il miglioramento della situazione economica in Spagna negli ultimi mesi ha permesso al governo di ridurre gradualmente gli aiuti concessi alle imprese e ai lavoratori durante la pandemia al fine di preservare posti di lavoro e attività imprenditoriale in quei mesi.
Pertanto, data una previsione di crescita del 6,5% per quest’anno e del 7% per il 2022, il governo prevede di conseguenza una minore necessità di fornire fondi per alcuni di questi aiuti straordinari concessi a causa dell’impatto della crisi sanitaria. Tra questi c’è l’indennità straordinaria per la cessazione dell’attività per i lavoratori autonomi, dove il Governo taglia dell’89,5% i soldi per questa voce, che passeranno da 713 milioni di euro quest’anno a 75 milioni per l’anno prossimo.
Come sottolinea il Governo nel dettaglio di bilancio della voce, il beneficio per la cessazione dell’attività è destinato a compensare la perdita di reddito conseguente alla cessazione dell’attività del lavoratore autonomo, quando questa sia avvenuta involontariamente, tra l’altro, per ragioni economiche, tecniche, produttive od organizzative che rendano impossibile la prosecuzione dell’attività economica o professionale; quando ricorrono cause di forza maggiore che determinano la cessazione temporanea o definitiva dell’attività economica o professionale; perdita della licenza amministrativa, ecc.
Proroga fino a febbraio
Pertanto, fanno notare dall’Esecutivo, che “per l’anno 2022 è stato erogato un credito di 75 milioni di euro, che rappresenta un decremento rispetto all’anno precedente per effetto dell’elevato volume di benefici straordinari riconosciuti nel 2021 sulla occasione della crisi sanitaria”, per le migliori condizioni economiche sperimentate dal secondo trimestre e che si prevede proseguiranno nel prossimo anno.
Per effetto del recente accordo tra il Governo e gli enti di rappresentanza dei lavoratori autonomi, il beneficio straordinario sarà prorogato fino a febbraio 2022 e sarà riconosciuto alle imprese e ai lavoratori che possano giustificare un calo del reddito di almeno il 75% rispetto al primo trimestre del 2020 e che, inoltre, non superino rendimenti superiori al 75% del valore dello SMI tra il secondo e il terzo trimestre di quest’anno.
Pertanto, quei lavoratori autonomi che “non hanno reddito netto imponibile da attività autonoma nel terzo e quarto trimestre del 2021 possono richiedere il beneficio straordinario superiore al 75% della retribuzione minima interprofessionale e” accreditare nel 2021 un totale imponibile redditi da lavoro autonomo inferiori al 75% per cento di quelli del primo trimestre 2020”.
La base contributiva minima sarà di 960,60 ?? e il tasso del 30,60%, che significherà un aumento di 96 euro all’anno
Inoltre, a partire dal 1° ottobre 2021, i lavoratori autonomi inseriti nella Sfida o nel Regime Speciale della Previdenza Sociale della Gente di Mare che risultavano iscritti a tali regimi e percepivano al 30 settembre alcuno dei benefici di cessazione dell’attività” potranno hanno diritto all’esenzione dai contributi previdenziali e dalla formazione professionale”. L’esenzione è del 90% dei contributi corrispondenti al mese di ottobre, del 75% di quelli corrispondenti al mese di novembre e del 50% del mese di dicembre e del 25% dei contributi di gennaio 2022.
Inoltre, il progetto Bilanci Generali che prevede questa diminuzione delle forniture destinate alla cessazione dell’attività, prevede anche un aggiornamento della base minima in accordo con il CPI programmato e che avrà un impatto su un aumento del contributo mensile dei lavoratori autonomi lavoratori alla Previdenza Sociale.
Pertanto, la base contributiva minima sarà 960,60 ?? e il tasso del 30,60%, che significherà un aumento di 96 euro all’anno. La quota minima da pagare sarà di 294 ??. L’aumento del prezzo verrà applicato agli oltre 1,8 milioni di liberi professionisti che operano su questa base. Per quanto riguarda l’impatto di bilancio del provvedimento, l’incremento della raccolta per la Previdenza Sociale sarà di circa 173 milioni di euro nell’anno.